Articolo di NICHELINO COMUNITÀ di dicembre 2009

20 dicembre 2009

IL VETERANO DEI MEDICI DI NICHELINO

40 ANNI IN VIA JUVARRA

Al viandante cittadino che si avventura per via Juvarra, all'altezza del numero civico 38, appare una targa a segnalare un vecchio studio medico di un “vecchio medico”. Se in orario di apertura si entra, l'occhio corre su una colonna centrale dipinta in “finto marmo”, alla cui base si legge “Piovano 1969”. Sì, è proprio lo studio del dottor Pier Bartolo Piovano.


Perchè quella data?

Quella colonna in effetti l'ho dipinta io, con paziente tecnica “artistica” manuale (pennelli e stracci) come avevo imparato a fare lavorando in un impresa come decoratore (per poter studiare…). Sembra vero marmo e per me è un po' l'emblema di questo locale, in un palazzo costruito nei primi anni '60, locale che ormai occupo dal 1969 e quindi da ben 40 anni.


Il più vecchio studio medico di Nichelino?

Certamente sì, qui ho passato quasi tutta la mia attività professionale ed oltre metà della mio percorso esistenziale, i conti andrebbero fatti a vita “conclusa”...ma questi li farà il buon Dio! In realtà però sono arrivato a Nichelino nel maggio '65: furono i colleghi prof. Venere (che sostituivo nello studio di via Torino) ed il dr. Fava ad avviarmi in questa avventura sul territorio.


Sto pensando ed immaginando quanta gente è entrata in questo locale in questi 40 anni!

Senza dubbio un numero difficilmente calcolabile. Ma il mio pensiero corre a quante persone con sofferenza, con disagio fisico e psichico, con bisogno di essere ascoltate e considerate, hanno varcato la soglia. Oserei definirlo un “ambulatorio della sofferenza”, di cui, credetemi, mi resta memoria indelebile ed emozionante: persone che sono vissute, per così dire, con me ed ora alcune già decedute... bambini che ho visto nascere e che ora con orgoglio mi mostrano i loro figli.
Ovviamente la situazione ora è cambiata, continuo ad esercitare in modo limitato in libera professione. Ma molti ricordano i miei orari “incredibili”, specie quelli serali (...lavoratori che uscivano dalla fabbrica al turno serale ed ancora venivano per essere visitati...“tanto Piovano a quest'ora c'è ancora!”). Poi a volte, finito lo studio, andavo ancora a chiudere la lista delle visite domiciliari.

Qualche episodio o ricordo particolare?

Sarebbe difficile ricordare ed esprimere qualcosa di più importante. E poi è un patrimonio che custodisco dentro di me e di cui sono geloso (talvolta però, magari in notti insonni, o rivedendo alcune persone, mi piace raccontare qualcosa a me stesso, rivivo momenti professionali significativi, ma soprattutto momenti di coinvolgente umanità). Già, il ricordo! Vecchi pazienti a volte mi riconoscono, mi salutano, mi abbracciano dicendomi “dottore, si ricorda?? Lei nel 1975 mi ha salvato la vita....quando avevo mangiato il veleno dei topi?...” Chissà, forse un giorno potrei anche scrivere una piccola “raccolta di memorie”.


Ma qual è il segreto per essere un “bravo medico”?

Ma io non sono e non sono mai stato più bravo di altri, e men che mai oggi che sono, per certi aspetti, un pensionato. Sicuramente ci sono molti medici ben più preparati professionalmente di me, soprattutto i giovani, molto abili con le nuove tecnologie. Da parte mia credo che il segreto sia di praticare quella che definisco la “medicina del buon senso”! Forse ho il vantaggio di una lunga esperienza vissuta a contatto con la gente di varia estrazione e cultura, lavorando nella certezza, ma anche nell'umiltà del dubbio professionale. Molto ho imparato operando negli anni in diverse associazioni di volontariato, dove ho incontrato tanta gente ricca di umanità.
Inoltre la mia strategia è sempre stata quella del paziente ed attento ascolto delle persone, nell'interpretare la sofferenza fisica, ma anche il disagio umano. Questo, poi, l'ho messo ancor più in pratica dopo la laurea in Psicologia a Padova, nel 1989.


Dicono che lei abbia particolare disponibilità e pazienza con le persone anziane.

E' vero, tra l'altro da poco appartengo alla Associazione Italiana di Psicogeriatria. Ma non potrebbe essere diverso, per mia indole e cultura sono da sempre molto sensibile alle problematiche della terza età: del resto “anziano” lo sono anch'io!

Paolo Colombo




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